Mathilde Morant è un'artista originaria di Morlaix che da sei anni vive a Reykjavík, in Islanda. Il suo processo artistico è guidato dal desiderio costante di esplorare paesaggi isolati e difficilmente accessibili, per poi trascriverli attraverso disegni e dipinti, realizzati per lo più in loco, all'aria aperta.
Mathilde ha quindi esplorato gli angoli più remoti di quest'isola del Nord Atlantico e, quando nel 2021 un vulcano è entrato in eruzione nella penisola di Reykjanes, si è presentata l'occasione perfetta per portare all'estremo questa attività all'aria aperta.

«La cosa più incredibile che abbia mai visto.»
Dopo una serie di terremoti che hanno scosso l'isola per settimane, nel marzo 2021 si è finalmente aperta una breccia nei monti Fagradalsfjall, a poche decine di chilometri dalla capitale.
Mathilde ha compiuto l'escursione fino al cratere diverse volte durante il periodo in cui il vulcano, formatosi nella valle di Geldingadalur, era attivo.
È la cosa più incredibile che abbia mai visto. La prima volta che ho visto il cratere, da lontano, è stato come assistere al risveglio di una creatura che emerge dalle viscere della terra. Prima si nota il rumore del vulcano, sordo e profondo, poi l'odore della vegetazione che brucia intorno, e infine la lava che sgorga. Questa lava ha un colore assolutamente impossibile da trascrivere, che sia in un disegno o in una fotografia, non si otterrà mai lo stesso risultato di ciò che si vede a occhio nudo: pura luce e calore.
Poi, nell'estate del 2022, un altro cratere si è formato sulla stessa breccia, all'altezza della valle di Meradalir, rinnovando così l'opportunità di tornare sul sito e catturare il paesaggio in continua evoluzione.
I disegni a inchiostro e acquerello presentati alla Galleria Island sono copie numerate e firmate di questa serie, mai pubblicata in Francia.
All'origine di questo desiderio di esplorazione: i fari islandesi.
Mathilde Morant sta anche lavorando a un progetto a lungo termine, il VitiProject; “viti” per “faro”. L'obiettivo è dipingere un acquerello di ciascuno dei fari islandesi, sia in loco che all'esterno. Ce ne sono 133... È stato questo progetto a spingerla ad esplorare attivamente le zone più remote dell'Islanda, perché questi fari non sono tutti facilmente accessibili:
Ho iniziato con i fari, dove potevo arrivare direttamente in auto, poi è diventata una breve passeggiata, poi un'escursione di un giorno, poi un trekking di cinque giorni, poi il kayak e infine il viaggio su ogni tipo di barca. Nel maggio 2023 ho avuto la possibilità di accompagnare la guardia costiera e gli elettricisti che ogni anno effettuano la manutenzione dei fari più remoti del paese. Ho trascorso dodici giorni a bordo della Freyja, la nave più grande della guardia costiera islandese, facendo uscite in gommone molto sportive più volte al giorno, con qualsiasi tempo. L'unico giorno in cui non siamo andati a un faro è stato perché la tempesta era troppo forte.
Iniziato nell'inverno 2018, il progetto è quasi completato; dei tre fari rimanenti che incontrerete, uno sarà sicuramente raggiungibile in kayak, gli altri due in elicottero.
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Gli acquerelli VitiProject sono visibili sul sito mathildemorant.com